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  4. Lo strumento inclusivo della lingua facile: intervista a Michela Luraschi

Lo strumento inclusivo della lingua facile: intervista a Michela Luraschi

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18 Marzo 2025
INTERVISTA
EVENTO

Da alcuni anni il tema dell’inclusività e dell’accessibilità è tra i principali obiettivi della SSR, così come imposto della legge federale sulla radiotelevisione (LRTV). Tra i tanti strumenti che in questi anni sono stati creati e portati avanti per migliorare l’inclusività, uno dei più rivoluzionari e suggestivi per chi si occupa di informazione e comunicazione è quello della lingua facile. Avremo modo di parlarne durante l'evento che la SSR Svizzera italiana CORSI organizzerà il prossimo 8 aprile alle 18:30 presso la sala dell’Ex Asilo Ciani di Lugano. Per approfondire questo importante strumento di accessibilità di cui recentemente si è dotata anche la RSI abbiamo avuto il piacere di intervistare Michela Luraschi, collaboratrice di Pro Infirmis Ticino e Moesano, che si occupa quotidianamente di lingua facile. 

Cara Michela, da quanto tempo ti occupi di lingua facile e come sei venuta a conoscenza di questo strumento?

La lingua facile è un tema che Pro Infirmis promuove da 10 anni nella Svizzera interna e romanda. Essendo un importante strumento di inclusione, nel 2017 abbiamo deciso che la popolazione di lingua italiana non doveva esserne esclusa e quindi abbiamo deciso di avviare un Servizio di lingua facile anche in Ticino. 

Come nasce l’esigenza di istituire uno strumento come quello della lingua facile?

“Capire è un diritto” e il bisogno di partecipazione delle persone con disabilità a tutti gli ambiti della vita è una realtà fondamentale. Proprio da questa consapevolezza nasce la lingua facile, uno strumento di semplificazione testuale che consente anche a chi ha difficoltà di comprensione di accedere alle informazioni. 

Se una persona con disabilità intellettiva incontra un testo scritto facile, le possibilità che la persona si avvicini a questo testo e lo affronti, per capirlo, aumentano. Questo cosa significa? Se io capisco, posso muovermi con più autonomia, posso discutere, costruirmi un’opinione: posso partecipare maggiormente alla vita sociale, culturale, politica, … guadagnando in autonomia e spesso in benessere. La lingua facile partecipa alla prevenzione dell’esclusione sociale. 

Riesci a spiegare in maniera sintetica come è costruito il sistema della lingua facile? In cosa si differenzia rispetto al linguaggio corrente e/o istituzionale?

La lingua facile richiede una destrutturazione del testo originale (o del proprio pensiero se scriviamo dall’inizio in questa modalità). Innanzitutto, bisogna identificare a chi è destinata l’informazione: a chi sto parlando? Quale l’obiettivo della mia comunicazione? Una volta risposto a queste domande, bisogna chiarire cosa vogliamo comunicare, qual è l’informazione principale, e questa sarà l’inizio del testo. L’informazione va organizzata. 

Le regole di scrittura sono poi raccolte in vari manuali e principalmente chiedono di utilizzare parole di uso comune, semplici, di scrivere frasi corte, evitare metafore, cifre complesse o sigle. Quando ci sono dei concetti un po’ complicati, questi vanno spiegati. 

La lingua facile richiede anche una dose di coraggio, poiché bisogna saper sacrificare delle informazioni non rilevanti per la comprensione del contenuto principale, richiede di utilizzare ripetutamente lo stesso termine, evitando i sinonimi, ecc. Questo può portare a potenziali critiche legate ad esempio all’impoverimento linguistico. 

Chi sono i principali beneficiari di un testo in lingua facile? Quali sono le principali istituzioni che richiedono una traduzione in lingua facile? 

In Svizzera, 1,25 milioni di persone tra i 16 e i 65 anni non dispone delle competenze di lettura necessarie per affrontare in autonomia la propria quotidianità. Le persone che possono beneficiare della lingua facile sono dunque molte, come ad esempio le persone con una disabilità intellettiva, persone sorde, anziane, con neurodivergenze o persone di lingua madre straniera. Di conseguenza, anche le istituzioni che propongono informazioni in lingua facile sono molto diversificate tra loro: principalmente ci sono istituzioni pubbliche che traducono informazioni istituzionali e di interesse generale, come ad esempio, l’amministrazione cantonale che traduce le votazioni cantonali, informazioni legate al dipartimento della sanità e della socialità, ecc. 

Come funziona in concreto il Servizio di lingua facile di Pro Infirmis?

Il Servizio di Lingua facile di Pro Infirmis garantisce l’elaborazione dei testi attraverso la collaborazione con traduttrici e traduttori professionisti e la verifica tramite un gruppo di rilettura composto da persone con disabilità intellettiva o altre difficoltà a comprendere un testo. Per l’italiano, per la verifica dei testi collaboriamo la Fondazione Diamante. 

Il Servizio inoltre promuove la lingua facile e organizza sensibilizzazioni e formazioni. In Ticino, dal 2025 queste formazioni sono coordinate dall’Associazione Leggere e scrivere della Svizzera italiana. 

Come valuti l’operato del servizio pubblico per aumentare l’accessibilità della sua offerta ad utenti con disabilità intellettive?

Quello che sta facendo la RSI è notevole e ha un impatto importante sulla popolazione. Risponde a un diritto sancito a più livelli, dalla Convenzione Onu sui diritti della persona con disabilità, ratificata dalla Svizzera nel 2014, fino alla Costituzione ticinese che nel 2022 ha introdotto l’art.13a che dichiara che “…le persone con disabilità hanno il diritto di ottenere informazioni e di comunicare in una forma adatta ai loro bisogni e alle loro capacità”.

Sottotitoli, Lingua dei segni, Lingua facile, … sono strumenti che dovrebbero diventare la norma, poiché quanto il servizio pubblico racconta è per tutte e tutti, non solo per una parte della popolazione. 

 

A cura di Marco Ambrosino, Segretariato SSR.CORSI

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