
L’informazione è cambiata radicalmente negli ultimi decenni sia per il modo in cui si fruisce delle notizie sia per la percezione che a volte il pubblico ha verso il mondo dell’informazione. I recenti sviluppi tecnologici e l’avvento della digitalizzazione hanno creato una situazione che, da un lato, ha ridotto drasticamente i tempi dell’informazione e, dall’altro, ha esposto alcune fasce della popolazione, come gli utenti della terza età, a nuovi rischi. Per mostrare come il servizio pubblico da anni si impegna contro la disinformazione e la proliferazione di fake news, la SSR Svizzera italiana CORSI ha organizzato una serie di incontri di dialogo con ATTE e Pro Senectute che si svolgeranno in diverse zone del Canton Ticino. In avvicinamento a questi incontri abbiamo intervistato Laura Tarchini, responsabile della comunicazione di Pro Senectute.
Cara Laura, come sei arrivata a lavorare per la comunicazione presso Pro Senectute?
Per tredici anni mi sono occupata di corsi e di formazione. Mi è stata poi offerta la possibilità di assumere questa posizione e di occuparmi della comunicazione interna ed esterna di Pro Senectute, anche grazie alla rete di contatti che mi sono costruita negli anni e ho colto quest’occasione lavorativa con piacere.
Con l’avvento della tecnologia secondo te gli utenti della terza età rischiano davvero di restare esclusi dal mondo dell’informazione?
È evidente che gli utenti della terza età si stanno adeguando ai cambiamenti della società e si stanno sempre più digitalizzando, come il resto della popolazione. Lo dimostra bene Digital Senior, uno studio che Pro Senectute realizza ogni cinque anni e che quest’anno giungerà alla sua terza pubblicazione. Dal secondo studio, quello uscito nel 2020, si evince per esempio che gli anziani fino alla soglia degli ottant’anni utilizzano internet quasi quotidianamente (oltre il 70%) e il 69% degli utenti possiede uno smartphone con cui si connette alla rete. Si tratta di dati che ci fanno presuppore che la digitalizzazione non sia un fattore di esclusione per questa categoria di persone.
Dalla tua esperienza qual è il rapporto che gli utenti più anziani hanno nei confronti della digitalizzazione e di nuove tecnologie, come può essere l’intelligenza artificiale?
In generale c’è una grande curiosità per le nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale. Per tale ragione è importante che ci sia anche un percorso di accompagnamento che li aiuti a conoscere i temi della sicurezza digitale e gli eventuali rischi che si possono correre.
Di fronte al rischio di fake news e truffe informatiche quali possono essere, secondo te, le strade percorribili per rendere gli utenti più anziani coscienti di questo tema? C’è una precisa strategia adottata su questo tema da Pro Senectute?
Parlare con gli utenti di sicurezza digitale è fondamentale. Abbiamo di recente organizzato una serie di conferenze in collaborazione con la Polizia Cantonale per affrontare il tema della sicurezza digitale e delle truffe informatiche, come avevamo fatto a suo tempo con le truffe telefoniche. L’aspetto formativo, anche a quest’età, è molto importante, perché permette di prevenire spiacevoli sorprese, che possono avere anche conseguenze economiche importanti.
Quali consigli fornirebbe a un utente che volesse avere un accesso a informazioni sicure?
È importante dapprima che gli utenti siano informati dei rischi che si possono incontrare sulla rete. In seguito, è importante informarsi, prima di eseguire qualsiasi tipo di azione, sia essa un pagamento online, l’apertura di un allegato o altro. Invitiamo sempre gli utenti a chiedere aiuto laddove hanno la sensazione che ci sia qualcosa di poco chiaro; abbiamo anche un centralino telefonico, a disposizione degli utenti, che può eventualmente fornire una prima consulenza in questi casi.
Il servizio pubblico offre abbastanza strumenti per avvicinare gli utenti della terza età al mondo digitale e ridurre drasticamente il rischio di essere vittima di una truffa e/o di una fake news?
Il servizio pubblico compie un grande lavoro su più livelli per avvicinare la popolazione al mondo digitale. Ha dedicato particolare attenzione ai temi di accessibilità e inclusione per fare sì che anche utenti più anziani siano informati contro il rischio di truffe, ma soprattutto possano, attraverso le nuove tecnologie, restare sempre aggiornati. La possibilità di fruire delle trasmissioni attraverso le repliche è un buon esempio di quanto il servizio pubblico ha fatto per andare incontro ai bisogni di ogni fascia della popolazione: in questo modo, anche per gli utenti non più giovani, è possibile seguire l’offerta RSI senza stravolgere le proprie abitudini di vita.
A cura di Marco Ambrosino, Segretariato SSR.CORSI