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Collaborazione tra emittenti pubbliche e private? «Un timido avvicinamento»

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17 Giugno 2018
Intervista a Duilio Parietti, direttore Radio Fiume Ticino
INTERVISTA

Si definisce una radio “adult contemporary”, poiché i suoi destinatari privilegiati sono un pubblico adulto e maturo, dinamico, moderno, che ama essere informato in maniera veloce ma completa e apprezza un intrattenimento frizzante. I punti forti della sua programmazione possono essere riassunti in tre punti: l’animazione coinvolgente; l’informazione puntuale, attenta in particolar modo al nostro Cantone, e la scelta musicale ben bilanciata tra i successi di oggi e i grandi classici del passato. Non è difficile capirlo: stiamo parlando di Radio Fiume Ticino.

 

Essere una radio piccola ha i suoi vantaggi. Cosa vi deve invidiare – chiediamo al direttore Duilio Parietti – la grande emittente?

"Il vantaggio maggiore è la cosiddetta elasticità, che ci permette di rispondere alle esigenze dell'ascoltatore e del mercato pubblicitario in “tempo reale”. Per questo, puntiamo molto sulle web radio e le “radio personalizzate”, che permettono di ascoltare musica senza interruzioni pubblicitarie e riflessioni dello speaker. Abbiamo realizzato dei canali radio (fruibili via streaming dal nostro sito web: www.radioticino.com) di musica rock, dance, italiana, svizzera, cui affianchiamo un canale “temporaneo” dedicato alla musica “stagionale” come quella natalizia. Dopo questa esperienza molto positiva e gradita dal pubblico, ci siamo spinti oltre e siamo entrati nel mondo della “Radio In Store”, una radio creata ad hoc in base alle precise esigenze del cliente che poi la diffonde nel proprio esercizio commerciale. Oggi numerose aziende ticinesi hanno una propria radio personalizzata, prodotta e gestita proprio da RFT. Non so se tutto questo sarebbe possibile in una realtà più grande."

 

Ma, chiaramente, ci sono anche dei punti controversi:

"La realtà economica del nostro Cantone obbliga le emittenti private a vendere i propri spazi pubblicitari a prezzi di gran lunga più bassi che nel resto della Svizzera."

Le conseguenze?

"L'ascoltatore finisce per percepire il carico pubblicitario come eccessivo. Purtroppo è il classico caso del “gatto che si morde la coda”: il commercio ticinese non è in grado di adeguarsi alla concorrenza, di conseguenza siamo costretti a infarcire i nostri programmi con tanta – troppa – pubblicità."

 

Nonostante i suoi limiti, l'offerta di Radio Fiume Ticino è davvero ampia; come vive la competizione con le emittenti pubbliche?

"Argomento interessante: sino a qualche tempo fa la collaborazione tra emittenti pubbliche e private era poco più che una chimera. Negli ultimi anni però, grazie all’ampia discussione sul tema e alla crescita di credibilità delle emittenti private, è iniziata tra le due realtà un timido avvicinamento che di recente ha avuto una benefica accelerazione. Certo la strada non è facile: ci sono ancora ostacoli e diffidenze da superare ma la direzione è quella giusta. Anche questa intervista, nata dall'iniziativa di CORSI, va in questa direzione."

Intervista di Laura Quadri.

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