
Quando alla televisione sentiamo le note iniziali del Te Deum di Marc-Antoine Charpentier, la nostra memoria ci ricorda che un evento significativo, in eurovisione, sta andando in onda. È quello che è accaduto martedì sera, quando ha preso il via la 69ª edizione dell’Eurovision Song Contest, l’evento non sportivo in eurovisione per eccellenza, che tiene incollati allo schermo milioni di telespettatori in tutto il mondo.
Dopo la sua prima edizione, del 1956, tenutasi a Lugano e quella del 1989 a Losanna, il più importante appuntamento musicale su scala internazionale, torna ad essere disputato su suolo elvetico. Come nel caso delle altre due edizioni, la kermesse giunge in Svizzera in un momento storico delicato, in cui alla musica si richiede il compito farsi portavoce di valori quali la coesione, la pace e l’unità, tutti valori difficili da riscontrare nella realtà di tutti giorni; in questa particolare cornice appena descritta, la SRG SSR sembra infatti aver colto le istanze del tempo, legando il suo terzo Eurovision Song Contest al motto “United by Music”.
Se questa edizione dell’Eurovision Song Contest è stata pensata per mettere in luce i valori (alti) della musica e del nostro Paese, allo stesso tempo è sicuramente un ottimo banco di prova per mostrare tutta la competenza e la professionalità dell’organizzatore di questa edizione, ovvero l’azienda di servizio pubblico radiotelevisivo svizzero, la SRG SSR.
L’immagine riflessa di SRG.SSR nella produzione dell’Eurovision Song Contest
Riuscire a confezionare un prodotto di qualità – di fronte ad un pubblico così vasto e così diversificato – è infatti un’occasione più unica che rara per l’azienda per mostrare la validità e la necessità del servizio pubblico radiotelevisivo svizzero. La SSR – e di conseguenza le sue unità aziendali – hanno da tempo lavorato a come rendere questo Eurovision un appuntamento mediatico unico, che segnerà la storia della nostra televisione. Se prendiamo ad esempio la programmazione della RSI, si evince infatti la volontà di raggruppare all’interno di un palinsesto studiato ad hoc le differenti tipologie di pubblico, dando spazio sia alle trasmissioni in diretta, sia agli approfondimenti, spaziando sui vari media, siano essi televisione, radio o web, dando così prova di quanto ogni giorno viene prodotto a livello di servizio pubblico.
Su RS1 LA1, infatti, verranno trasmesse in diretta la prima semifinale, la seconda semifinale e la finale di sabato 17 maggio, oltre che altre puntate speciali come, per esempio, il programma «Aspettando la finale» con Fabrizio Casati. Anche a livello radiofonico, non mancherà una copertura importante con collegamenti direttamente da Basilea con Rete Uno e Rete Tre, la rubrica «L’Eurovisionario » a cura di Matteo Bordone, lo Speciale Eurovision su Rete Uno con Danny Rauseo e Axel Belloni, mentre la finale sarà trasmessa in diretta su Rete Tre con Davide Gagliardi. Fedele alla sua visione inclusiva, che tende all’impegno per un servizio pubblico accessibile, la SSR ha deciso che le due semifinali e la finale in onda su RSI, SRF e RTS saranno rese accessibili anche ad utenti con disabilità uditive o visive, attraverso la traduzione in lingua dei segni, la sottotitolazione e l’audiodescrizione. Per quanto concerne la lingua dei segni si tratta di una prima assoluta, con ben 37 brani tradotti in lingua dei segni internazionali.
SRG.SSR On the Road to Basel: da Lugano a Basilea
L’Eurovision Song Contest è un evento così totalizzante che non si riduce solamente a ciò che succede all’interno della St. Jakobshalle, ma investe tutta la città di Basilea. Tra le molte attività collaterali è doveroso segnalare il concerto che ci riguarda da vicino, svoltosi mercoledì 14 maggio, che ha visto l’atto conclusivo del tour SRG SSR On the Road to Basel: La Svizzera unita nella musica organizzato dalle quattro società regionali della SSR. Partito da Lugano passando per le città di Coira e Losanna, anche questo tour è approdato a Basilea e, più nello specifico, all’Eurovision Square, in Barfüsserplatz. Questo progetto fortemente voluto dalle quattro società regionali, e ideato proprio dalla SSR Svizzera italiana CORSI, ha promosso nelle sue quattro tappe la kermesse canora e mostrato l’impegno della SRG SSR in favore della coesione nazionale e della valorizzazione di giovani talenti.
Contributo a cura di Marco Ambrosino,
Segretariato SSR.CORSI