
Con l’inizio della bella stagione anche Bellinzona si popola di iniziative interessanti tra le quali il Montebellofestival, giunto ormai alla sua ventesima edizione e che quest’anno sarà dedicato alla figura del compositore francese Maurice Ravel. Si tratta di un’iniziativa culturale che la nostra cooperativa sostiene dal 2015 con convinzione, offrendo anche l’opportunità ad alcuni soci di parteciparvi tramite un concorso. Per approfondire il ruolo di questo festival per la città di Bellinzona, abbiamo deciso di intervistare Juri Clericetti, Direttore dell’Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino (OTR-BAT).
Caro Juri, da quanto tempo ti occupi di promozione del territorio del Bellinzonese e dell’Alto Ticino?
Mi occupo di promozione del territorio ormai da 8 anni in qualità di Direttore dell’Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino (OTR-BAT). Precedentemente sono stato un albergatore e questo costituisce un vantaggio perché mi permette di intercettare meglio i desideri e le richieste del turista. Originario del Mendrisiotto, e precedentemente attivo professionalmente anche nel Luganese, mi sono costruito così una visione ampia del nostro territorio.
La Fortezza di Bellinzona è inserita da oltre vent’anni nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Quali benefici ha portato in termini di attrattività turistica e visibilità internazionale?
La Fortezza è stata gestita dalla nostra Organizzazione Turistica fino al 2019, e successivamente, fino al 2023, in collaborazione con la Città di Bellinzona. Da due anni, la responsabilità della gestione è affidata esclusivamente alla Città, che si occupa in autonomia della tutela di questo importante Patrimonio dell’Umanità. In questo contesto, è fondamentale ricordare che la Fortezza deve essere salvaguardata, conservata e trasmessa alle future generazioni. Allo stesso tempo, è importante sottolineare che un bene architettonico di tale rilevanza possiede anche un notevole valore turistico: la sua iscrizione nella lista UNESCO ha accresciuto il prestigio e il riconoscimento a livello internazionale, che si riflette anche sulla stagione turistica.
Il Montebellofestival è nato 20 anni fa. Com’è cresciuto in questi anni? Quale impatto ha avuto sulla città di Bellinzona?
Conoscevo questo festival già prima di intraprendere la mia esperienza professionale presso l’OTR-BAT e, dal 2017, ho avuto modo di approfondirne ulteriormente la conoscenza. Si tratta di un evento in costante crescita, soprattutto dal punto di vista qualitativo, che attira ogni anno un pubblico numeroso.
Pur potendosi definire un evento “di nicchia”, è perfettamente in sintonia con il prestigioso contesto che lo ospita. Manifestazioni come il Montebellofestival si inseriscono pienamente infatti nella visione promossa dall’UNESCO: una forma di valorizzazione turistica sostenibile, capace di tutelare i siti culturali e garantirne la conservazione nel tempo.
Quanto ha contribuito, per la città di Bellinzona, la possibilità di presentarsi come una città medievale e di disporre di un “teatro a cielo aperto” come la Fortezza a stimolare la crescita di iniziative culturali a carattere storico e medievale?
Presentarsi come una città medievale è un’opportunità da sfruttare, sulla quale si può fare meglio. La Fortezza, che vedrà presto un progetto di valorizzazione importante da parte della Città di Bellinzona, è un bene culturale che deve essere protetto ma anche valorizzato, soprattutto con attività di animazione. Oltre a progetti come il Montebellofestival, è importante rafforzare l’animazione culturale, come fanno associazione come La spada nella Rocca che contribuiscono al posizionamento medievale della città. Come OTR questo è un tema che ci sta particolarmente a cuore: organizziamo infatti, a cadenza mensile, una visita guidata a tema medievale e ci piacerebbe intensificare quest’animazione, coinvolgendo anche l’aspetto della cucina medievale, per proporre al turista un’esperienza medievale ampia che posizioni Bellinzona e la sua fortezza in quest’ottica storica.
La musica classica e in generale gli eventi culturali possono essere un motore per lo sviluppo turistico di questa regione?
Assolutamente sì. Sono convinto che lo sport e la cultura siano due motori che ci permettono di risolvere due problemi che influenzano negativamente a oggi l’attrattiva turistica della nostra regione: la stagionalità e la dipendenza dalle condizioni meteorologiche. La cultura permette infatti al turista di arrivare senza seguire le logiche dell’alta stagione o le indicazioni metereologiche, ma perché attratto da iniziative culturali – siano esse mostre, concerti o altro – di alta qualità che si svolgano tutto l’anno e con qualsiasi condizione. In questo senso la cultura ha un grande potenziale e può rappresentare una chiave di svolta nello sviluppo dell’offerta turistica.
Anche quest’anno la RSI parteciperà al Montebellofestival con una diretta su Rete Due. Quanto reputi importante il servizio pubblico radiotelevisivo per queste realtà culturali?
È molto importante. La cultura e il turismo possono creare molte iniziative, ma è essenziale che queste vengano poi diffuse e comunicate attraverso media come la radio e la televisione. La diffusione corretta delle informazioni delle nostre attività permette non solo di raggiungere la clientela locale che s’informa attraverso il nostro servizio pubblico, ma anche altre tipologie di pubblico; i proprietari delle case secondarie o turisti che vengono da zone limitrofe possono infatti essere raggiunti tramite la radio e la televisione, che svolgono quindi un ruolo essenziale nella diffusione di un evento come quello del Montebellofestival.