
A partire da fine giugno, gli uffici della SSR Svizzera italiana CORSI lasceranno la storica sede di Besso per trasferirsi in quella di Comano, che sarà ampliata e riorganizzata nell’ambito del progetto denominato Polo RSI. Lo stabile di Besso, progettato nei primi anni Sessanta dagli architetti Alberto Camenzind, Rino Tami e Augusto Jäggli, ha ospitato per oltre cinquant’anni gli Studi Radio della RSI e, in futuro, diventerà la nuova casa del Conservatorio della Svizzera italiana e della Fonoteca nazionale svizzera, oltre ad accogliere l’Orchestra della Svizzera italiana, all’interno del più ampio progetto noto come Città della Musica.
Dal 2026, quindi, le realtà dedicate alla formazione musicale e alla valorizzazione del patrimonio sonoro, saranno tutte riunite nel polo di Besso. Parallelamente, le attività legate alla radio, alla televisione, al digitale e a tutto ciò che concerne la RSI saranno concentrate nel nuovo Polo RSI di Comano.
Il cambio di sede della SSR Svizzera italiana CORSI ha fornito l’opportunità per approfondire il progetto del nuovo Polo RSI, un luogo pensato per rispondere alle esigenze moderne della produzione mediatica e del servizio pubblico radiotelevisivo.
Il passaggio da due a una sede: centralizzazione e ottimizzazione di spazi e risorse
Non è un segreto che la RSI, come l’intera SSR, stia attraversando una fase di profondo cambiamento. L’evoluzione tecnologica nel settore radiotelevisivo, la digitalizzazione, la diminuzione degli introiti pubblicitari, del canone e l’esigenza di una riorganizzazione aziendale sono tutti fattori che hanno reso necessario un cambiamento che ha toccato anche la sfera delle infrastrutture e della logistica. In questo contesto si inserisce il progetto del Polo RSI, che prevede la concentrazione delle attività in un’unica sede.
La decisione di lasciare edifici un tempo all’avanguardia ma pensati per un modello di radio e televisione ormai superato, segue una logica di centralizzazione e ottimizzazione degli spazi e delle risorse. Riunendo tutte le produzioni a Comano, la RSI potrà ridurre di circa il 25% gli spazi di proprietà abbattendo i costi d’esercizio considerando anche la gestione di più sedi.
Il nuovo Polo è concepito per offrire un ambiente di lavoro moderno, funzionale e sostenibile: spazi costruiti secondo standard aggiornati in termini di efficienza energetica, climatizzazione e comfort lavorativo. Al tempo stesso, la struttura è progettata per rispondere in modo più efficace alle esigenze attuali delle produzioni radiofoniche, televisive e digitali, offrendo strumenti e infrastrutture adeguati al panorama mediatico contemporaneo.
Sinergia tra i vari ambiti e l’orizzonte di una produzione crossmediale
Tra le esigenze principali delle produzioni odierne vi è senza dubbio quella di realizzare un prodotto crossmediale e multivettoriale, ossia trasmissioni capaci di essere diffuse su reti e media differenti, sia in contemporanea sia in tempi, durate e modalità variabili. Non è raro, infatti, che alcune trasmissioni radiofoniche vengano realizzate anche in studi televisivi, oppure che contenuti audiovisivi e radiofonici vengano riutilizzati su piattaforme online e social.
La centralizzazione si propone, tra le altre cose, di agevolare queste sinergie tra media e reti differenti e, nel progetto del Polo RSI, questo rappresenta un elemento fondamentale. Gli studi radiofonici non sono più concepiti esclusivamente per una singola rete, ma sono strutturati per supportare qualsiasi tipo di trasmissione radiofonica, rispondendo ai criteri di funzionalità, flessibilità ed efficienza di cui si è parlato in precedenza.
Questa intenzione di abbandonare modalità di lavoro compartimentate e di promuovere invece una collaborazione simbiotica tra le redazioni si riflette dunque negli spazi e negli studi, pensati proprio per garantire una produzione facilmente adattabile a un contesto transmediale.
Modularità ed efficienza settoriale
Altri elementi rilevanti emersi dal progetto del nuovo Polo RSI sono tutti orientati a migliorare l’efficienza lavorativa, soprattutto a seguito dell’esperienza maturata nel corso degli anni. Oltre alla centralizzazione di alcune operazioni, che non aveva più senso mantenere separate tra radio e televisione — come, ad esempio, la post-produzione o la promozione — è emersa la necessità di disporre di spazi il più possibile modulabili.
Dal punto di vista tecnologico, si è scelto di realizzare impianti capaci di supportare la produzione di contenuti audio e audiovisivi per ogni vettore (radio, tv e digitale).
È chiaro che le modifiche apportate all’interno della sede di Comano rappresentano soprattutto l’adattamento alle evoluzioni tecnologiche e alle nuove modalità produzione dei contenuti per radio, tv e digitale, realtà che negli anni Settanta, quando gli studi di Comano furono progettati, erano impensabili.
Una nuova casa per la RSI del futuro
Con il nuovo Polo RSI, l’azienda ha dato ancora una volta dimostrazione di andare incontro alle istanze della contemporaneità e di voler portare la RSI a svolgere il proprio mandato di Servizio pubblico anche nell’era digitale. La SSR e le sue unità aziendali non solo stanno effettuando misure di risparmio ed efficienza, ma sono già al lavoro per costruire l’impalcatura del servizio pubblico radiotelevisivo del futuro, ovvero infrastrutture adatte ad accogliere le esigenze e l’evoluzione di un mercato mediatico in perenne trasformazione.
Marco Ambrosino Responsabile contenuti editoriali SSR.CORSI