Salta al contenuto principale
menu

Menu di navigazione

  • La SSR.CORSI
    • Chi siamo
      • Assemblea generale
      • Consiglio regionale
      • Comitato Consiglio regionale
      • Consiglio del pubblico
      • Segretariato generale
      • La storia
    • Diventa socio
    • Documenti e testi legislativi
    • Contatti
  • Attualità
    • News
    • Eventi
    • Rubriche
    • Rassegna stampa
    • Comunicati stampa
    • Community
    • Sondaggi / Quiz
  • Parla con noi
    • Fai una segnalazione
    • Reclamo all'organo di mediazione
  • Dialogo Public Value
    • Il progetto Public Value SSR
    • caféCORSI
  • Consiglio del pubblico
    • Che cos’è il consiglio del pubblico
    • Analisi delle trasmissioni RSI
    • Documenti
    • Organo di mediazione
  • Documenti degli organi
    • Documenti CCR
    • Rapporto d'attività e conti annuali
    • Documenti del Consiglio regionale
  • Grigioni italiano
  • Sostieni la SSR e la SSR.CORSI

diventa socia/o
iscriviti subito

iscriviti
alla newsletter

sondaggi
di' la tua

login area riservata

  • Reimposta la tua password
Home
Copied to clipboard
quando
Mercoledì 22 Ott 2025 - 11:20

Torna all'elenco

Briciole di pane

  1. Home
  2. attualita
  3. News
  4. Il progetto CARISMA e la lotta alla disinformazione digitale

Il progetto CARISMA e la lotta alla disinformazione digitale

Copied to clipboard
22 Ottobre 2025
Intervista alla professoressa Silvia Giordano
INTERVISTA

Negli ultimi anni la disinformazione e le cosiddette fake news sono diventate un tema di costante attualità. Con la diffusione dei social media, il fenomeno ha assunto proporzioni senza precedenti, passando da argomento di interesse per addetti ai lavori e professionisti dell’informazione a questione centrale nel dibattito pubblico.

Per illustrare l’impegno del servizio pubblico radiotelevisivo nella lotta a questo fenomeno, la SSR Svizzera italiana CORSI ha organizzato una serie di incontri di dialogo, in collaborazione con ATTE e Pro Senectute. Il prossimo si terrà martedì 11 novembre, alle ore 15.00, presso il Palazzo comunale di Tesserete. Per approfondire il tema abbiamo intervistato Silvia Giordano Cremonese, professoressa ordinaria in Affidabilità delle reti di informazione e della società presso l’Istituto sistemi informativi e network della SUPSI.

 

Gentile professoressa Giordano, come si rapporta personalmente con i social media? Li considera un canale utile di conoscenza o una realtà da gestire con cautela?

Sono indubbiamente un canale di comunicazione essenziale al giorno d’oggi, ma vanno anche usati con cautela come fonte di conoscenza poiché le notizie non sono quasi mai verificate.

 

In che modo i social media hanno trasformato il nostro modo di informarci e di fidarci delle notizie?

I social media hanno rivoluzionato il nostro modo di informarci: più rapidi, più accessibili, più partecipativi. Ma questa rivoluzione porta con sé rischi reali: la fiducia non si basa più tanto sull’autorevolezza della fonte, quanto spesso sulla visibilità del contenuto; gli algoritmi favoriscono ciò che “funziona” (clic, like, condivisioni) più che ciò che è verificato; e la qualità dell’informazione può essere compromessa. Tuttavia, come dimostrano studi recenti, non è tutto negativo: l’uso consapevole dei social, per esempio seguendo fonti affidabili o introducendo design che promuovono la verifica, può migliorare la capacità di distinguere notizie vere da false e rafforzare la fiducia nei media.

 

Tra i vari progetti che segue, c’è anche Carisma (Call for Regulation support in Social Media). Può spiegarci di cosa si tratta e in quale modo può contribuire a rendere i social media più sicuri e protetti dalla disinformazione?

Il progetto CARISMA («CAll for Regulation Support In Social MediA») è un’iniziativa di ricerca finanziata dalla Swiss National Science Foundation (SNSF) che si propone di sviluppare soluzioni concrete per migliorare il modo in cui utilizziamo e gestiamo i social media. In particolare:

  • capire quali regole funzionano davvero per rendere i social più sicuri, responsabili e in grado di mitigare fenomeni come la disinformazione, l’hate speech (discorsi d’odio) e gli abusi online. 

  • combinare ricerca in policy / governance dei media con metodologie di computational social science, ad esempio modellazione degli effetti delle politiche di moderazione sui contenuti e quantificazione delle conseguenze. 

  • generare raccomandazioni politiche, evidenze quantitative e strumenti utili per piattaforme, regolatori e governi per reagire tempestivamente all’uso improprio dei social media. 

In sintesi, CARISMA vuole aiutare governi, istituzioni e piattaforme social a prendere decisioni basate su dati reali, e a prevenire gli effetti negativi, ad esempio quelli derivanti da interventi regolatori mal progettati o da moderazione ritardata.

CARISMA rappresenta un ponte tra ricerca avanzata, dati quantitativi e policy-making. Grazie a studi recenti emerge che l’efficacia delle regole sui social dipende da fattori come la tempistica, e la capacità di misurare effetti indesiderati. Ad esempio, abbiamo mostrato  che quando il rimuovere contenuti illegali o dannosi è ritardato, l’efficacia della moderazione cala significativamente. Questo risultato è rilevante per i social media e per i policy makers perché evidenzia che non basta avere buone politiche di moderazione: è essenziale che ci sia un rilevamento efficace e che le politiche vengano attuate velocemente e con capacità reattiva. In un contesto in cui i social media possono rafforzare la partecipazione democratica o al contempo alimentare polarizzazione e disinformazione, il supporto di evidenza empirica è cruciale. CARISMA mira proprio a fornire questo supporto e a guidare l’adozione di politiche che siano efficaci, trasparenti e lungimiranti.

 

Con la diffusione dell’intelligenza artificiale generativa, come quella alla base di strumenti come ChatGPT o delle tecniche utilizzate per realizzare deepfake, si aprono nuove sfide legate alla disinformazione. Ritiene che queste tecnologie comportino un rischio significativo per la diffusione delle fake news? 

Sicuramente rappresentano un rischio concreto. La capacità di generare testi e immagini indistinguibili da quelli autentici può alimentare la disinformazione su vasta scala. È fondamentale affiancare allo sviluppo tecnologico misure di verifica, regolamentazione e alfabetizzazione digitale.

 

Come può un utente con scarsa familiarità con i social media difendersi dalle notizie false e ridurre il rischio di diventare, anche involontariamente, un veicolo di disinformazione?

La prima difesa è il dubbio: verificare sempre la fonte, confrontare con altre notizie e affidarsi a testate riconosciute. Sarebbe auspicabile promuovere strumenti semplici di fact-checking e percorsi di educazione civica digitale, anche per i non nativi digitali.

 

Quale ruolo può e deve avere, secondo lei, il servizio pubblico nel promuovere un uso consapevole dei media digitali e nel costruire una cultura dell’informazione verificata?

Il servizio pubblico ha una responsabilità centrale: garantire un’informazione accurata, pluralista e verificata, ma anche educare il pubblico all’uso critico dei media. Deve diventare un punto di riferimento nella lotta alla disinformazione, promuovendo trasparenza e alfabetizzazione mediatica.

A cura di Marco Ambrosino, Responsabile dei contenuti editoriali SSR Svizzera italiana CORSI

contenuti suggeriti
11 Nov
evento

Fake news e persone vulnerabili: serie di incontri nella Svizzera italiana - incontro 4

continua a leggere
04 Dic
evento

Fake news e persone vulnerabili: serie di incontri nella Svizzera italiana - incontro 5

continua a leggere

Iscriviti all'evento

Dati del partecipante 2
Dati del partecipante 3
Dati del partecipante 4
Dati del partecipante 5

Contatti

Seguici su

Facebook

Instagram

Youtube

Newsletter

cookies

privacy

Protezione dati (nLPD)

impressum

2023 © copyright

 

 

X